Fra Fiorenzo - Hôpital St. Jean de Dieu - Tanguiéta, Bénin
Immagini della catastrofe di Porga
La catastrofe di Porga, mercoledì 24 maggio 2006
Fra Fiorenzo Priuli, Fra Bonifacio Sambieni
Caro Padre Provinciale,
cari Confratelli della Provincia Lombardo-Veneta,
Caro Elvio,
Carissimi Amici della Regione Lombardia,
A poco meno di una settimana dell’inizio del dramma dell’incendio dell’autobotte di Porga giusto in faccia al nostro Centro sanitario posto sul confine Benin/Burkina-Faso, rubo un minuto all’ospedale per ringraziarvi per la sensibilittà, generosità e slancio che avete dimostrato e che ha già prodotto frutti insperati.
Già da due giorni l’equipe diretta dal Prof. Vincenzo RAPISARDA sta lavorando con una dedizione ed una competenza encomiabili ed al momento in cui vi scrivo sono già al lavoro nel tentativo di limitare il disastro che ha già mietato troppe vittime.
La nostra situazione telefonica e la conseguente connessione a Internet essendo precaria mi impegno a farvi arrivare un po’ di documentazione con l’anestesista Gian-Luca MARCONI che rientra il 3 giugno ma qui vi faccio brevemente il punto delle situazione e dei problemi che restano da risolvere.
Giusto mercoledi scorso 24 maggio alle ore 22 un messaggio agitato di fra Olivier ci chiedeva di correre a Porga con veicoli incluso il camion... per portare all’Ospedale di Tanguieta un grand numero di bruciati a causa del rogo di una autobotte di benzina diretta in Mali.
Sono corso con due camionette ed il pulmino in compagnia del Priore (fra Jean-Claude MABOKO) e del Direttore dell’ospedale (fra Boniface SAMBIENI) e di altri frati. A vari km di distanza si vedevano le fiamme.
Arrivati al Centro Sanitario di Porga siamo stati assaliti da una folla di bruciati che gridavano : uno spettacolo dantesco che non abbiamo avuto il tempo di guardare. Le camionette sono state stracariche in un attimo, si è associata anche la polizia con la loro e via all’ospedale ove li abbiamo scaricati nei corridoi del pronto soccorso su teli e coperte e li’ ho dovuto iniziare lo smistamento di chi aveva qualche possibilità di soppravvivere e di chi invece era condannato...
A Porga attorno all’antobotte dalla quale stavano cercando di ricuperare la benzina sono rimasti 24 cadaveri carbonizzati...
Degli 80 superstiti arrivati all’ospedale di Tanguieta : 23 senza speranza li abbiamo accolti nella sala conferenze sotto la maternità ove fra Jean-Claude ed un gruppetto di infermieri e suore li hanno assistiti facendo loro tutti gli antidolorifici che avevamo e dando loro continuamente da bere. Nessuno ha potuto avere una perfusione poiche tutto il corpo era bruciato ed anche perchè eravamo a corto già da tempo di perfusioni che abbiamo percio’ riservato a quelli che si sperava di salvare.
Di questi 23, venerdi 25 mattina ne restava vivo uno solo !...
Gli altri 77 li abbiamo sistemati in spazi liberati e attrezzati urgentemente la notte stessa alla scuola della Pediatria appena costruita, nella maternità per le 5 donne incinte e nei reparti di medicina e di chirurgia tirando fili da un muro all’altro per sospendere le flebo. La maggior parte sono rimasti su teli per terra. Tutti quelli che si sperava poter tentare di salvare sono passati per la sala operatoria per la prima pulizia della pelle bruciata e della terra e poi una medicazione d’urgenza : abbiamo finito alle 8 del 25.05.06 ma già avevamo perso 12 persone...
il 26 mattina eravamo a 25 morti/80
- il 27 a 34
- il 28 a 42
- il 29 a 48
- il 30 a 50
Questa notte abbiamo perso la 52 esima, una donna originaria del Niger, mamma di 7 figli che si è ustionata a > del 75% incinta al 9 mese era corsa a mettere in salvo due dei figli che andavano verso l’autobotte...
Se si tiene in conto che 4 ustionati leggeri hanno già lasciato l’ospedale, al momento che vi scrivo, in ospedale ne restano ancora 24 ma temiomo di perderne ancora a causa della gravità ed estensione delle lesioni e della penuria di mezzi per cui a nome anche che Prof. Vincenzo Rapisarda e delle sua equipe mi permetto di farvi la lista di quanto potrebbe aiutarci a limitare il disastro che per me che sono qui da 37 anni è il più grande e drammatico qui abbia vissuto malgrado di cose arribili ne abbia viste molte...
L’arrivo tanto sperato dell’equipe del Centro Ustioni di Niguarda è stata una grande boccata di O2 ! Vi assicuro che si stanno dibattendo con coraggio a competenza ma ieri sera alla fine erano disfatti !
Grazie per averceli mandati con tante solerzia ! purtroppo quanto hanno portato finisce questa sera. Il mio personale sta dansosi da fare per confezionare garze vaselinate da sterilizzare ma di vaselina c’è n’è poca.
Ieri sera abbiamo dovuto amputare le due gambe a un ustionato di 19 anni, questa mattina glielo ho spiegato e mi ha detto “il n’y pas de problème, l’important est de pouvoir vivre”....
Chantal (17 ans) prima di entrare in blocco questa mattina mi ha chiesto : devi tagliare le gambe anche a me ? Dopo l’intervento durato più di 2 ore le gabe sono salve ed è contenta !
Cosa si è mosso in loco :
Il Capo dello Stato (Dott. YAYI BONI Thomas) che aveva, seppur rapidamente visitato l’ospedale dieci giorni prima della catastrofe ha fatto muovere tutti assai rapidamente : Ministro degli Interni, Ministro della Sanità, Ministro della Famiglia, Prefetto, Medico Provinciale, Medico Coordinatore della Zona sanitaria di Tanguieta, Materi e Cobly della quale l’Hospedale Saint Jean de Dieu è l’ospedale di riferimento.
Anche l’OMS e altre Associazioni + Rotary si sono mossi portando apprezzabili aiuti reperiti nel paese ma lungi dal poter far fronte al bisogno di un numero cosi grande e con lesioni cosi gravi che richiedono mezzi ingenti.
A tutti va il nostro GRAZIE, sicuri che il Signore che ha promesso di non lasciare senza ricompensa il bicchiere d’acqua dato per amore, saprà ricompensare largamenete chi a noi si associa per limitare al massimo questa catastrofe.
A tutti il nostro riconoscente saluto.
Fra Fiorenzo Priuli, Fra Bonifacio Sambieni